Passeggiare per Roma è sempre un piacere anche se, dopo quindici anni che vivo qui, devo ammettere che spesso maledico i sampietrini rotti, il manto stradale dissestato, le buche enormi dei marciapiedi e il marmo, che quando piove diventa scivoloso.
Si, non è tutto oro quello che brilla, e anche Roma, benché meravigliosa, ha il suo lato odioso! Ma andiamo avanti…
Una mattina di qualche mese fa, mi sono svegliata presto per andare all’anagrafe per fare un cambio di residenza. Questo antro della burocrazia riesce a incutere paura anche nel cuore dei più fedeli romani; sembra sempre che ci sia un pezzo di carta, un documento, o qualcosa che, pur non essendo menzionato sul modulo di richiesta, risulta mancante, e ti costringe quindi a tornare di nuovo con il pezzo che mancava e, se sei veramente sfortunato, a ritornare ancora.
Comunque sono uscita di casa alle 8 in punto per essere sicura di essere lì per le 8:48, l’ora fissata per il mio appuntamento. Si, è proprio così: l’appuntamento mi era stato dato era per le 9 meno 12, figuriamoci! Ultimamente l’ufficio anagrafe ha rinnovato ( leggermente ) la prassi e ora fornisce un’ora precisa in cui presentarsi invece del numero che dava un tempo, e che risultava sempre essere molto in foooondo alla fila.
Tuttavia io non vedevo l’ora di farmi una bella passeggiata mattutina. In questo museo a cielo aperto i capolavori artistici abbondano, e nel quartiere dove vivo io, in qualsiasi direzione ti muovi, ti ritrovi inevitabilmente a passare davanti ad almeno uno di quelli.
Tutta ripulita e abbellita, dopo un anno e mezzo di restauri finanziati dalla casa Fendi, sul mio cammino c’era la Fontana di Trevi. Perennemente sommersa dai turisti da mane a sera, in quel momento c’erano invece così pochi visitatori che mi sembrava fosse tutta per me, proprio come la prima volta che la vidi, un Dicembre di qualche decennio fa, intorno alla mezzanotte.
Mentre quella volta era tutta illuminata, questa volta il sole che si stava alzando aveva proiettato un’ombra scura che tagliava la facciata perfettamente in due parti: una chiara e l’altra scura. Una visione mozzafiato, e io mi sono fermata un momento in ammirazione. E poi…
…all’estrema sinistra, sul piano in basso a contatto con la fontana d’acqua, ecco una coppia: lui, un uomo giovane e bello e lei, una donna luminosa con i capelli corvini, vestita in abito da sposa, con loro un paio di fotografi che scattavano senza sosta. Anch’io ho fatto qualche rapido scatto, ma poi mi sono fermata a fissarli, come sospesa. Stavano per andare in chiesa? Avevano deciso, dopo una notte di festeggiamenti, di fare un salto alla fontana tirandosi dietro i fotografi per qualche fotografia? Stavano posando per un servizio fotografico di abiti da sposa? Mi auguro che non fosse questa la risposta, ma in realtà non aveva alcuna importanza. Il romanticismo di quel momento mi aveva trascinata via, proprio come il velo della sposa che si sollevava in volo alle sue spalle.
La Città Eterna eternamente ti sorprende e ti delizia, e poco importa per le buche, le trappole e gli scivoloni ( che sono il mio forte), perché alla fine tutti gli ostacoli scompaiono , cancellati in un istante da scene come quella in cui mi sono imbattuta io.
E sai che ti dico? anche gli intralci burocratici a volte scompaiono: sono arrivata all’anagrafe in anticipo e alle 8:48 in punto hanno chiamato il mio numero, in meno di quindici minuti ho avuto il mio cambio di residenza e, quasi a passo di danza, ho lasciato l’ufficio!
Magia qui, magia lì, la magia a Roma è proprio dappertutto.